Il Partito Pirata in Italia |
Durante le scorse elezioni europee del 2019 si è presentato un nuovo partito ancora mai visto prima sulle liste: il Partito Pirata. Cos’è il Partito Pirata? Nella fattispecie, è un insieme di partiti politici che nascono in Europa (il primo partito è nato in Svezia) che condividono diritti civili, una riforma sui diritti d’autore, una libertà di circolazione della conoscenza e la protezione dei dati personali su Internet. Il logo del Partito Pirata è composto da una P a forma di vela, colorata in nero su fondo bianco. La scritta del partito è evidenziata in arancione, colore di base del partito stesso. Il concetto del logo ironizza sulla presunta “pirateria”, esortando ad una difesa del materiale che circola su Internet. In particolar modo, il Partito Pirata sposta il focus su Internet e sulla diffusione e protezione dei dati sulla rete. Molti suoi membri sono infatti esperti informatici o addirittura hacker (non intesi come “criminali della rete” ma come utenti anarchici rispetto alle leggi attualmente imposte per quanto concerne l’Internet). Ciò che ha contraddistinto maggiormente il Partito Pirata da molti altri partiti è la democrazia liquida. Cos’è la democrazia liquida? È una democrazia con cui una persona partecipante alle attività politiche decide se esercitare un potere oppure delegarlo ad un rappresentante di fiducia. Vige quindi la massima libertà di scelta per quanto concerne il diritto politico, dando la possibilità al cittadino di scegliere il modo in cui esso voglia essere rappresentato. Le funzioni del Partito PirataIl vero motivo che ha fatto nascere il Partito Pirata nel 2006 era quello di difendere il materiale coperto da copyright proveniente da Pirate Bay, sito da cui poter scaricare milioni di file tramite programmi come bitTorrent, ad esempio. Susseguentemente da una forte aggressione da parte dello stato sull’utilizzo di tali file, il Partito Pirata ha pensato di porsi di fronte a queste decisioni cercando di liberalizzare la conoscenza diffusa online che risulta protetta da copyright, senza nessuna restrizione particolare. Uno dei cardini principali del Partito Pirata è infatti quello di rendere la conoscenza libera sulla rete, in tutto e per tutto: “La lotta del Partito Pirata parte dalla considerazione che non si potrà mai entrare veramente nella Società della Conoscenza se questa può essere imprigionata ben oltre la durata di una vita umana e commercializzata tramite privative e licenze, come fosse un qualsiasi altro prodotto fisico.”, recita il sito del partito. Il Partito Pirata alle elezioni europeeCome accennato in precedenza, il Partito Pirata ha preso parte alle elezioni europee 2019, ottenendo un risultato tale che ha permesso loro di candidare il loro capolista come rappresentate del partito in sede europea, ovvero Luigi Gubello. Ci sono alcune storie circolate in rete sulle sue capacità informatiche e sul suo presunto “hackeraggio” della piattaforma Rosseau del Movimento 5 Stelle. Nella fattispecie, Gubello non ha hackerato nessun sistema ma, intrufolandosi, ha rilevato problemi da correggere. In risposta, il Movimento 5 Stelle si è reso disponibile ed ha chiesto al capolista del Partito Pirata se ci fossero altri problemi in evidenza da dover togliere. Probabilmente, anche la comune strategia dei due partiti (considerando che anche il Movimento 5 Stelle si muove su Internet per la maggiore) ha permesso loro di non generare incomprensioni. Il programma proposto dal Partito Pirata per le elezioni europee mette al primo posto, tuttavia, l’ambiente e il problema del surriscaldamento globale. Ovviamente, ci sono tanti punti a favore della circolazione libera della conoscenza su Internet, come ad esempio lo stop ai piani di sorveglianza e ai supporti a favore di software gratuiti. C’è anche una parte dedicata alla digital economy e tutto ciò che concerne il nuovo e moderno apparato degli e-commerce. Come recita il manifesto, il loro obiettvo è quello di “modificare le attuali regole della cosiddetta stabile organizzazione e tassare alcuni servizi digitali nel luogo in cui sono stati creati con un’aliquota del 3% del fatturato”. Altri temi affrontati dal partito riguardano la richiesta di trasparenza per l’evasione fiscale, la legalizzazione della cannabis con l’intento di eliminare il mercato nero e, oltretutto, il Partito Pirata risulta particolarmente sensibile al problema dei migranti. |