Inps e Inail: perché si pagano i contributi

Sia da lavoratori dipendenti che da lavoratori autonomi, per legge si necessita di corrispondere dei contributi per Inps e Inail. Ma perché si pagano i contributi? Tutti i lavoratori necessitano di corrisponderli?

inps inail

Sostanzialmente, per far funzionare lo stato e tutto ciò che riguarda alcune spese pubbliche c'è bisogno di pagare contributi e, di conseguenza, tutti i lavoratori che dichiarano un reddito necessitano di corrisponderli. Ad esempio, può capitare che si perda il lavoro e si abbia bisogno di una disoccupazione. Questa viene garantita grazie ai contributi Inps.

Può anche succedere che ci si infortuni nel lavoro. Anche in questo caso, ci pensa l’Inps a risarcirti e a garantirti un tot di soldi che ti permetta comunque di vivere serenamente. L’Inps è anche incaricata a garantirti una pensione dopo 40 anni di contributi.

Detto questo, si può dedurre di come le tasse Inps (e Inail) coprono eventuali situazioni in cui non è possibile far maturare soldi tramite il lavoro a causa di un infortunio o di un’indennità.

Come si pagano i contributi

Innanzitutto, è bene sapere che i soldi che si pagano sotto forma di contributi vengono chiamati contributi previdenziali. Questi sono soldi versati ad enti come Inps ed Inail e sono una tassa sulla retribuzione che viene erogata dal proprio datore di lavoro verso un lavoratore che risulta subordinato.

Questo naturalmente avviene anche su coloro che hanno un reddito da lavoro ma risultano lavoratori autonomi (es. liberi professionisti o comunque tutti coloro che possiedono un’attività in proprio con una partita Iva). 

I versamenti dei contributi previdenziali sono obbligatori (vige infatti l’obbligo contributivo di versare tale denaro appena si viene assunti o appena si apre una partita Iva) anche se in alcuni casi il lavoratore può anche versare contributi come volontario.

Tipologie di contributi

Ci sono essenzialmente due tipologie di contributi da versare per Inps e Inail. Il primo tipo di contributi riguardano i contributi previdenziali (quelli destinati all’Inps), mentre la seconda tipologia riguarda i contributi assistenziali (quelli destinati all’Inail).

I contributi previdenziali, come già accennato, sono pagamenti obbligatori con cui il datore di lavoro si impegna a effettuare nei confronti del suo lavoratore. Da notare che anche i contributi previdenziali dei dipendenti del settore pubblico necessitano d’essere versati a sua volta.

Detto questo, i contributi previdenziali vengono pagati in gran parte dal datore di lavoro, anche se l’onere contributivo va a gravare sia sul datore che sul lavoratore stesso. Il lavoratore sarà infatti tenuto a pagare una parte più piccola in tasse Inps e Inail rispetto al datore di lavoro che coprirà le spese più “salate” (naturalmente detraendole dallo stipendio lordo).

Il lavoratore può comunque controllare che i pagamenti vengano effettuati correttamente tramite il fatidico Cud (documento che attesta gli oneri contributivi) oppure telematicamente controllando il sito dell’Inps.

Pagamenti Inps per lavoratori autonomi

Nel caso dei lavoratori autonomi, la situazione cambia leggermente. Nella sostanza, il lavoratore autonomo dovrà provvedere personalmente a versare i contributi alla sua cassa previdenziale (sempre se andrà ad esercitare una professione con una cassa di riferimento come ad esempio, architetti, commercialisti o notai).

Se i liberi professionisti che necessitano di pagare i contributi Inps e Inail non hanno nessun tipo di cassa previdenziale, tutti i versamenti dei contributi avvengono tramite la gestione separata Inps. In sintesi, si è datori di lavoro di sé stessi e le tasse vanno pagate in totale autonomia.

Quanto si paga di contributi

Ma quanto si paga di contributi? Nella maggior parte dei casi, viene calcolata una percentuale sulla retribuzione imponibile per tutti i lavoratori subordinati, mentre nel caso dei lavoratori autonomi si considera il reddito da lavoro.

Da notare che i lavoratori autonomi, per la maggiore, devono corrispondere una cifra fissa, indipendentemente dal tipo di professione che svolgono e dal reddito da lavoro che viene prodotto (molto spesso sono circa 3500 euro l’anno).

Si può dedurre che la situazione varia in base alla tipologia di lavoratore, ma ciò che non cambia è l’obbligo di corrispondere periodicamente i contributi, sia previdenziali che assistenziali.

 

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