
Una parte di Hermann Hesse |
Se parliamo di letteratura, e vogliamo scoprire o approfondire la nostra cultura letteraria, uno dei più grandi e saggi scrittori conosciuti ed aprezzati, è indubbiamente Hermann Hesse. Lui non fù solo scrittore, ma anche poeta, artista, filosofo e pittore Uomo semplice e profondo, scrisse innumerevoli libri che ebbero successo in tutto il mondo. Con il suo stile di vita modesto e la sua ricerca della pace dello spirito, conquista i suoi lettori e diventa una guida per molti di essi. Interesante il suo modo di vedere e gestire la vita tanto quanto il modo che ha di scriverla, che rispecchiano il suo grande interesse per l'esistenzialismo, il misticismo e lo spiritualismo. Fù un grande amante della filosofia orientale, specialmente delle correnti buddhista e Indù. Il suo interesse per queste culture pacifiche che non assecondavano il veloce sviluppo della sua epoca, lo portarono ad essere di grandissima ispirazione per gli Hippie ed e pacifisti che rifiutavano la cultura occidentale negli anni '60. Biografia di Hermann HesseHermann Hesse nacque nel 1877 in Svevia (Germania), in un paese chiamato Calw. Già suo padre e suo nonno si spostavano frequentemente verso l'india per lavoro, come missionari pietisti. Meta verso la quale cercherà di viaggiare anche lui. Entrambe i genitori lo crebbero in ambienti opressivi e strettamente religiosi, cosa che lo portò in giovane età ad un tentato suicidio e a passare da diverse case di cura. Si riprese presto però e non ci volle molt prima che prendesse consapevolezza della su pasione per la scrittura e decidesse cosa voler fare della sua vita. Così si spostò a Tubinga dove iniziò a pubblicare i suoi primi scritti come Un'ora dopo mezzanotte,ÂÂ e ad interessarsi a nuove religioni. La sua carriera crebbe e senza mai smettere di pubblicare, nei primi del nuovo secolo fece uscire Gli scritti postumi e I poemi di Hermann Lauscher. Fece diversi viaggi in ItaliaÂÂ dove visitò molti luoghi francescaniÂÂ e pubblicòÂÂ una raccolta di poesie, saggi e ricordi, chiamata Italia.ÂÂ Divenne anche editore di un importante rivista culturale. Mentre l'indipendenza della moglie lo portarono alla sperimentazione di nuovi interessi per riempire la solutudine.ÂÂ Iniziò a frequentare un centro naturista, igenista e vegetariano che gli ispirò lo scritto La fine del dottor Knolge. Questi interessi che lo porteranno ad una nuova ricerca di pace interiore verso l'India, dove però non arriverà mai a causa della dissenteria e la mancanza di denaro. Ma pubblicò comunque il suo diario scritto in quei viaggi, Fuori dall'India. Di ritorno dal suo viaggio fallito pubblicò ancora, si allontanò dalla moglie e venne colpito dai sensi di colpa dopo la morte del padre. Iniziò a stare per le sue dopo essersi trasferito con la famiglia a Montagnola, dove ambientòÂÂ L'ultima estate di Klingsor.ÂÂ E pubblicò un saggio provocatorio dove esprimeva la sua opinione sulla guerra,ÂÂ O amico, non questi toni. La prima guerra mondialeLa prima guerra mondiale fù di grande impatto sulla poetica di Hesse, che prese una svolta decisiva. Nonostante non condividesse lo spirito patriota germanico, si discostò dai pacifisti che si trovavano in Svizzera e si offrì volontario al fronte, dove però venne riformato. In seguito ad un esaurimento nervoso venuto durante il periodo di assistenza ai soldati feriti,ÂÂ si ritirò nuovamente in una casa di cura dove venne sottoposto agli elettroshock. Allo scadere della guerra mondiale divorziò e con l'aggravarsi dei suoi disagi spichici venne preso in cura da Carl Gustav Jung. Nello stesso anno tornò a Montagnola ed inizò a dedicarsi ad un altra sua passione, la pittura. Oltre a questo, qui, fuori dal mondo, si potè finalmente interessare di politica. Distaccandosi dalle sue origini borghesi cercò di conciliare la sua filosofia esistenzialista alle idee dei Romantici di cui aveva letto fino ad ora. Ebbe un nuovo matrimonio che durò poco. La sua salute mentale iniziò a peggiorare, e in questo periodo scrisse Il lupo della steppa, dove il protagonosta vive disagi simili ai suoi perseguitato dal pensiero di morte. A questo punto inizia a frequentare taverne e locali per annegare i pensieri. Dopo aver scritto negli anni '30 il suo capolavoro Narciso e Boccadoro, pubblicò anche Il giuoco delle perle di vetro, per il quale impiegò ben dieci anni di scrittura. |