L’intelligenza artificiale (abbreviata in AI) è intesa come la capacità di un computer di svolgere compiti analoghi a quelli di una mente umana. Tuttavia, non esiste una definizione univoca dell’intelligenza artificiale, soprattutto quando si ha a che fare con le costanti mutazioni dell’informatica.

Intelligenza artificiale

In altre parole, i nuovi computer hanno un’intelligenza artificiale sempre più avanzata. Basti pensare che numerosi sono gli informatici che affermano che in futuro i computer (e a sua volta i robot) avranno sempre più “autonomia” intellettuale.

Spesso si sente parlare di AI debole e AI forte. Mentre l’AI debole riguarda tutti quei dispositivi tecnologici che riescono solamente in parte a riprodurre i processi cognitivi umani, l’AI forte è l’intelligenza artificiale “futura”, con cui si sostiene che robot e computer andranno a coprire quasi completamente l’intelletto umano.

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale

Grazie ai cosiddetti Big Data (ovvero basi di dati accumulate negli anni che vengono continuamente analizzate e che hanno permesso di sviluppare gran parte dei mezzi informatici e tecnologici odierni), l’intelligenza artificiale sembra essere in costante miglioramento.

Oggi i computer sono capaci di apprendere senza particolari programmazioni preventive. Questo perché già in fase di progettazione i computer stessi possiedono elementi che permettono loro di riprodurre i processi cognitivi umani. Basti pensare che l’AI è stata ispirata dai processi neuronali umani e, di conseguenza, gli elementi all’interno dei computer sono capaci di riprodurli.

L’AI ed il Machine Learning

Grazie al cosiddetto “machine learning”, un computer riesce ad apprendere un metodo per poter processare tutti i dati, reagendo agli stimoli ricevuti. Il machine learning sta andando in costante miglioramento e le macchine nel campo dell’informatica stanno diventando sempre più intelligenti e reattive.

La novità di questi ultimi anni è che, semplicemente interagendo con i computer stessi, si provvede a migliorare l’intelligenza artificiale stessa. Questo perché gli schemi principali per riprodurre i processi cognitivi principali sono già stati fatti.

Sembra quindi che l’intelligenza dei computer migliori non grazie a nuovi meccanismi hardware o simili, ma semplicemente utilizzandoli. Questo avviene in ambiti come i servizi di assistenza virtuale. Ad esempio, un servizio virtuale come Cortana per Microsoft passa attraverso determinati algoritmi che si aggiornano continuamente, abituandosi con il tempo alle richieste degli utenti e migliorando le risposte.

Lo stesso processo avviene, ad esempio, nelle Smart Car. Le auto che presentano una tecnologia di assistenza vocale non solo recepiscono i messaggi comunicati, ma provvedono a frenate per rallentare in casi d’emergenza o prendere altre decisioni in base alle condizioni ambientali.

Tornando nel campo dell’informatica, anche per quanto riguarda gli e-commerce spesso l’AI influisce, soprattutto sulla previsione degli acquisti. Ad esempio, Amazon possiede una moltitudine di dati che permettono alla piattaforma di capire i possibili gusti e acquisti futuri dei clienti.

Detto questo, l’interazione con la tecnologia è sempre più vicina a quella umana. Anche se siamo ancora lontani per un’interazione “completa” con un dispositivo come un robot o un computer, l’informatica sta andando a braccetto con l’intelligenza artificiale, portando innovazioni sempre più vicine alla mente umana.

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