Il conto alla rovescia è iniziato. Abbiamo ancora la sabbia nelle scarpe, ma il suono della prima campanella si avvicina rapido. Il ministero ha firmato i decreti attuativi e le regioni hanno messo nero su bianco le date di apertura: tra Alto Adige e Calabria saranno oltre sette milioni gli studenti che torneranno a popolare aule, corridoi e cortili. Il 2025/2026 sarà un anno particolare, perché segna l’entrata in vigore di un pacchetto di novità che promette di cambiare la routine quotidiana di famiglie, docenti e ragazzi.

 Rientro a scuola

© rawpixel, 123RF Free Images

Prima di immergerci nei dettagli, teniamo a portare un po’ di ordine sul tema che crea più curiosità in assoluto: “Quando ricomincia la scuola?”. Mettiamolo subito in chiaro.

  • Alto Adige: 4 settembre
  • Valle d’Aosta: 9 settembre
  • Piemonte: 8 settembre
  • Lombardia: 8 settembre
  • Veneto: 8 settembre
  • Friuli-Venezia Giulia: 8 settembre
  • Trentino: 11 settembre
  • Liguria: 15 settembre
  • Emilia-Romagna: 15 settembre
  • Toscana: 10 settembre
  • Umbria: 10 settembre
  • Marche: 15 settembre
  • Lazio: 15 settembre
  • Abruzzo: 10 settembre
  • Molise: 11 settembre
  • Basilicata: 11 settembre
  • Campania: 15 settembre
  • Puglia: 15 settembre
  • Calabria: 12 settembre
  • Sicilia: 11 settembre
  • Sardegna: 15 settembre

Ogni regione resta padrona del proprio calendario, ma rispetto agli anni passati notiamo un trend verso l’anticipo: chi parte entro l’8 potrebbe guadagnare qualche giorno utile per la chiusura anticipata di giugno, mentre dove si comincia il 15 si arriverà più lunghi a fine anno.

Festività e ponti: un’occhiata al calendario lungo

Il calendario nazionale resta il solito mosaico di pause distribuite tra tradizione religiosa e ricorrenze civili. Il ponte dell’Immacolata cadrà di lunedì, regalando un weekend lungo che sarà una boccata d’ossigeno prima della volata prenatalizia. Le vacanze di Natale scatteranno ufficialmente dal 23 dicembre e si chiuderanno il 6 gennaio compreso, con rientro il 7: in pratica due settimane piene che, tra gite sulla neve e compiti delle vacanze, sembrano già prenotate nel nostro immaginario. Carnevale vedrà la sospensione delle lezioni l’ultimo lunedì e martedì di febbraio, ma solo in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e parte della Lombardia; nelle altre regioni resterà un “fermo” informale gestito dai singoli istituti. Pasqua cadrà il 20 aprile, quindi le vacanze pasquali andranno dal 17 al 22, sfruttando in parte il weekend e in parte le giornate precedenti. Poi arriveranno il 25 aprile, Festa della Liberazione, e il 1° maggio, Festa dei Lavoratori: con un po’ di fortuna i più abili nel giocare di incastri potranno godere di un maxi ponte di cinque giorni. Il 2 giugno, Festa della Repubblica, sarà di lunedì e chiuderà di fatto l’anno a ridosso degli scrutini.

Le nuove regole del ministero: che cosa cambia davvero

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha varato un pacchetto di misure che entreranno in vigore già dal primo quadrimestre. La più dibattuta riguarda l’uso degli smartphone in classe: non solo divieto durante le ore di lezione, ma anche ritiro obbligatorio all’ingresso e riconsegna all’uscita, un metodo “scuola digitale ma con testa analogica” che punta a ridurre distrazioni e cyberbullismo. Parallelamente parte la sperimentazione del “Registro 4.0”, un’evoluzione del registro elettronico arricchita da un sistema di notifiche in tempo reale per autorizzare uscite anticipate o giustificare assenze tramite SPID.

Sul fronte dell’organizzazione oraria arrivano i cosiddetti “slot flessibili”: le scuole secondarie potranno spezzare l’ora canonica da 60 minuti in moduli da 40+20 o 45+15, utili per attività laboratoriali o recuperi. L’abolizione del certificato medico per rientrare dopo più di cinque giorni di assenza è stata salutata con favore da pediatri e genitori, anche se alcune regioni si stanno riservando di reintrodurlo in caso di epidemie stagionali. Infine debutta l’obbligo di una quota di didattica all’aperto – minimo il 5 % del monte ore annuale – per favorire metodologie più attente all’ambiente e alla salute mentale degli studenti. Non si parla di gite, ma di vere lezioni di scienze o storia dell’arte fatte in parchi, musei e giardini pubblici, con la copertura assicurativa estesa automaticamente.

Il caro scuola 2025: come cambia il nostro portafoglio

Molti di noi hanno già passeggiato fra gli scaffali dei supermercati alla ricerca dell’offerta migliore per penne e quaderni. Secondo l’indagine diffusa da Sky TG24 e ripresa da L’Edicola, la spesa media per uno studente della secondaria di primo grado toccherà quota 1.300 euro, cifra che in Puglia sale di qualche decina di euro a causa di un rincaro sui trasporti. I libri di testo restano la voce più pesante: tra 350 e 500 euro nelle classi intermedie dei licei, a seconda dell’indirizzo. Gli zaini a marchio super-eroe o influencer costano tra 90 e 120 euro, i diari griffati oscillano fra 20 e 25 euro e gli astucci “pronti all’uso” non scendono sotto i 35 euro.

Un consiglio pratico che portiamo dalla nostra esperienza: puntare sui gruppi di acquisto online organizzati dalle stesse scuole, dove le famiglie rivendono i testi dell’anno precedente con sconti del 50 % e più. Per il materiale tecnico, le catene di bricolage spesso propongono set di squadre e compassi identici a quelli da cartoleria a metà prezzo. C’è anche la carta del Bonus Libri: i nuclei con ISEE inferiore ai 15.493 euro possono chiedere un voucher regionale tra i 200 e i 400 euro, erogato in collaborazione con i comuni. Non è la soluzione definitiva, ma per tante famiglie fa la differenza.

Prepararsi al rientro: qualche riflessione

Siamo tutti reduci da estati dove lo smartphone batte la pagina stampata dieci a uno, quindi vale la pena rieducarci alla carta con piccoli rituali: scegliere il quaderno con la copertina preferita, farsi regalare una penna nuova da tenere solo per i compiti di italiano, rileggere gli appunti dell’anno passato per ritrovare il ritmo. Le nuove regole ci ricordano che la scuola non è un’entità astratta: è una comunità di persone che devono prendersi cura l’una dell’altra, anche rinunciando al telefono per cinque ore consecutive. Portare le lezioni in un parco cittadino o in un museo è un cambio di prospettiva che farà bene, a patto di non viverlo come una scampagnata ma come occasione per toccare con mano ciò che di solito rimane sul libro.

Sul fronte economico, programmare gli acquisti già a luglio ci evita la rincorsa di settembre, quando i prezzi salgono insieme alla domanda. Ricordiamoci di controllare la lista ufficiale dei libri di testo pubblicata dagli istituti: un paio di volte abbiamo visto circolare elenchi provvisori a giugno che a settembre erano già superati, con il risultato di due tomi pagati e mai usati.

In fondo, ogni anno scolastico porta con sé l’emozione del primo giorno: il profumo dei quaderni nuovi, gli auguri dei nonni, la foto davanti al portone. Nel 2025 ci troveremo a gestire qualche regola in più, ma avremo anche strumenti più moderni per organizzare orari e comunicare con la scuola. Facciamone un’occasione per crescere insieme.

Punti Salienti

  • Date di apertura regione per regione
  • Ponte dell’Immacolata, vacanze di Natale dal 23/12 al 6/1, Carnevale a macchia di leopardo, Pasqua dal 17 al 22/4, fine anno dopo il 2/6
  • Divieto smartphone con ritiro all’ingresso, Registro 4.0, slot orari flessibili, addio certificato medico oltre 5 giorni, 5 % delle lezioni all’aperto
  • Spesa media 1.300 euro: libri 350-500, zaini 90-120, diari 20-25; soluzioni di risparmio tra bonus libri e mercatini dell’usato

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